Storia di una terapia

Storia di una terapia Latina

Sono super orgogliosa di me tanto. Orgogliosa , ho messo a dura prova la mia piccola parte vulnerabile.

Da questa mattina alle 7.00 che esposta tra confusione , gente, luci, caos, freddo, rimbombi e sono ancora qui, che non voglio demordere e né lasciare la presa, voglio continuare, ad essere autonoma e sempre fiera di me. Voglio continuare a reagire  e a rassicurare quella piccola Rebecca,  ha tanto bisogno di di abbracci e conforto e per farcela , ha tutte le capacità, non mi manca nulla.  Ho due gambe, due braccia forti, sto bene , anche la mia salute è buona. Ho le parole e posso parlare e quindi dire alla piccola che sono superorgogliosa di lei, per tutta la sua forza che sta usando  e per tutte la sua grinta che sta utilizzando. “Sono orgogliosa di te piccola e dolce Rebecca, ogni giorno stai facendo piccoli passi che ti stanno conducendo al riappropriarti della tua vita.”.

Rebecca, una bella donna , con un sorriso travolgente, gli occhi profondi ed espressivi, un azzurro nel quale perdersi, è nel pieno della sua vita matrimoniale. Sempre ben curata, molto femminile e attraente. Giunge alla terapia in un periodo di grande difficoltà,  non usciva più di casa a causa degli attacchi di panico di cui soffriva da tempo. La sua vita si era bloccata.

Ricostruiamo insieme, seduta dopo seduta,  la sua storia, rimettiamo insieme i pezzi della sua vita, troviamo dei buchi enormi . Nessun ricordo, nessuna memoria, il nulla. Piano piano, esercizio immaginativo ,  dopo esercizio i ricordi riemergono, molte sono piccole memorie traumatiche raccolte giorno dopo giorno. Racconta di un papà sempre freddo , sempre fuori all’estero per lavoro, mai una carezza o una lode, lo vedevano come “un padre padrone”. L’unico sentimento era il terrore che sentiva lungo la schiena quando si muoveva per casa, quelle poche e rare volte che si fermava con la famiglia. Lei certo “era ribelle, rispondeva  e ci prendeva ogni volte le botte”.  Ricostruiamo la storia di una lunga sofferenza che è cominciata da piccolissima dove la deprivazione emotiva e le punizioni erano all’ordine del giorno. La mamma era una vera chioccia, racconta, “povera, era depressa”, ricorda la sua angoscia e tristezza, l’ansia. I ricoveri della mamma, emerge un ricordo in particolare, di quando rientrata da scuola la vicina le dice che la mamma era stata riportata in ospedale, l’ennesima ricaduta. “ero corsa alla finestra ad affacciarmi e poi per le scale” nessuna traccia. Le restavano solo la paura dell’abbandono e la presa in carico dei fratelli più piccoli. Tante responsabilità,  crescendo , nessuna compagnia e uscita con gli amici.

Da donna ormai adulta, si innamora e comincia a vivere un fantastico matrimonio e un grande amore, forse troppo simbiotico, forse troppo morboso. l’accompagna sempre la paura di perderlo in qualche modo o che possa morire all’improvviso.

Ritrovarsi ancora sola e pensare di non potercela fare senza di lui. Eppure lui è una roccia, una sicurezza, sempre presente e affettuoso, nessuna lite. Nel tempo altre brutte sorprese le ha riservato la vita, un cancro e diversi aborti, sembra quasi che la vita non le voglia risparmiare niente. Rebecca riesce a sconfiggere la malattia, ad elaborare le perdite ma la sua forza sembra essere svanita, l’ansia, la paura prendono il sopravvento su tutto: basta un’ombra, una luce, il suono della sirena e il terrore la pervade, anche 10 volte al giorno. I farmaci non l’aiutano, le sembra di impazzire, la gambe non la sorreggono, sente di non potersi più muovere.

Diverse psicoterapie, ognuna le consente di fare dei piccoli passi in avanti fino a giungere alla nostra terapia. La nostra  relazione terapeutica si fonda da subito sulla sicurezza, compassione, collaborazione e fiducia. Un cammino lungo e difficile nel quale Rebecca ha imparato a volersi bene, a sentirsi al sicuro e padrona di se stessa. Si riducono gli attacchi di panico,aumenta l’autonomia e si porta maggiore equilibrio nelle relazioni affettive. Impara a usare le proprie risorse e sintonizzarsi sui propri bisogni, proteggere le sue parti fragili e disconoscere le parti giudicanti.

Oggi è una donna consapevole che ha imparato ad accettare e perdonare. Non è facile affrontare le difficoltà , conosce il suo passato, oggi i ricordi hanno  la loro giusta collocazione nel sua storia di vita. Come in ogni libro che leggiamo ci sono delle pagine buie, così è stato per Rebecca. Ora sa che nella vita si cade, ma a differenza di quanto accadeva prima oggi ha imparato a rialzarsi sempre più velocemente senza lasciarsi sopraffare dall’esperienze passate. Rebecca vive più pienamente e liberamente la sua quotidianità e il suo presente.

Dott.ssa Ofelia Panico
Psicologa Psicoterapeuta a Latina


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Dott.ssa Ofelia Panico
Psicologa Psicoterapeuta a Latina

Iscritta dal 2007 all’Albo degli Psicologi del Lazio iscritta da 08/02/2002 con il numero 24883
Laureata in Psicologia Sperimentale e Specializzazione in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale
P.I. 02561760592

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